DANG THAN, “OM OGNIMOMENTO”
Poesia edizioni Bertoni
nota di lettura di Marzia Spinelli

Dang Than, “Om Ognimomento” Poesia edizioni Bertoni, Collana Poesialab A Cura Di Luca Ariano, 2023 Traduzione Di Lucilla Trapazzo. 

Nota di lettura di Marzia Spinelli

Un poeta e dunque anche una poesia, in cerca di pace. Questo sembra voler dirci Dang Than, autore
difficilmente definibile, non inquadrabile in uno stile poetico univoco (come ci anticipa nella sua chiara e
partecipata prefazione Lucilla Trapazzo che ne è anche traduttrice) per la sua varietà di stile, e per il
talento artistico multiforme essendo anche pittore, scrittore e saggista.
Il libro, pubblicato nel 2023 per la prima volta in Italia, dopo la pubblicazione nel 2019 negli Stati Uniti, è
suddiviso in due parti: di giorno e di notte, luoghi temporali diversi, in qualche modo antitetici, che sono
tuttavia racchiusi e uniti nel soffio di quell’OM del titolo, come se il suono sacro caro alle religioni
orientali e simbolo spirituale di una tradizione immensa e antichissima, avvolgesse e unificasse ciò che
apparentemente sembra destinato a non incontrarsi.
Pur non essendoci una netta linea di demarcazione tra le due temporalità, si avverte tuttavia un intento più
realistico nella prima parte e più evocativo nella seconda.
Dalla prima sezione, la struggente poesia dedicata alla madre, alle fatiche e affanni di una vita: Scorgo gli
affanni di tutta una vita/fluire insieme al tempo/ giorno dopo giorno e per te nulla di nuovo/Sei andata,
prima del fiore dei tuoi anni!. O anche la descrizione di una necessaria pulizia, non soltanto del corpo, ma
dello spirito in Fare il Bagno; o una serie di riflessioni legate alla quotidianità, dallo stress del vivere
moderno, all’accogliere con sollievo Un giorno di Riposo:…un segmento inviato da Dio per rendere la
vita perfetta/… Un giorno di riposo é simile alla pace, in qualunque modo/vogliate definirlo,/nell’eterna
Lotta globale per l’Esistenza; all’accettazione del compimento dei quarant’anni: Dovrò accettare un
quarto lavoro/Quante altre volte ancora pulserà il mio cuore/perchè il mio sangue ogni anno si rinnovi?
Avrò ancora altre quaranta ttempeste di lacrime?
Nella sezione Di notte il dettato poetico si fa più variegato, alternando liricità e narrazione, flusso di
coscienza e memoria storica, immagini concrete e altre che emergono da una percezione frastornata della
realtà, dove presente e passato si confrontano e si specchiano l’uno nell’altro in un gioco linguistico
drammatico e ironico al tempo stesso.
Ma quel che lega questo giorno e questa notte, entrambi infiniti e complessi, entrambi portatori di
vertigine e di stupore, è in realtà una stagione, la primavera, musa che ricorre costantemente in tutta la
raccolta: Arriva la primavera e va e poi torna di nuovo/; Ora é arrivata l’accesa primavera, la
senti?/;Con il trascorrere della primavera, sopraggiunge l’estate…;Chiaa la primavera dal pavimento
della veranda…
Questa primavera, minuscola e maiuscola, è la ricerca sottesa e struggente di questo Poeta, è la Tet,
festività più significativa del calendario vietnamita che segna appunto l’arrivo della stagione, simbolo di
rinascita e di nuovo inizio. E con tali versi Dang Than rammemora le proprie radici, il proprio mondo e la
Storia, piccola e grande: … da lontano/in mezzo all’infinito/un canto d’amore//che è anche un invito ad
ascoltare il Permanente che é in noi. Perchè Una volta che troviamo l’essenza del cuore / rimane per/
sempre
Perché tutto rinasca sublime. In Ogni Momento.

nota di lettura di Marzia Spinelli