Cara Nina, di alfabeti vegetali ne abbiamo ragionato a lungo, in fusioni/effusioni telefoniche, le voci abbracciate. Gli alfabeti vegetali ci crescevano su pagine terrose: il tuo giardino microcosmo, vero laboratorio magico, il mio orto sul terrazzino scosso dal traffico della periferia, i tuoi eucalipti filosofici e arcobalenici, la mia faggeta percorsa con malinconica saggezza vegetale. […]
Archivio Autore: tiziana_colusso
Per la Collana “SessismoRazzismo” delle edizioni FUTURA, un libro originale nell’approccio e importante nel tema. Nelle società cosiddette avanzate, l’invecchiamento inarrestabile della popolazione e la scarsità degli asili nido per quei pochi che hanno ancora figli, ha fatto sì che il lavoro più diffuso e insieme quello più invisibile sia diventato il cosiddetto “lavoro di cura”, quello svolto da badanti, baby-sitter e inservienti di case di riposo. Si tratta di un lavoro che vede impegnate soprattutto «donne, povere e immigrate», un moltiplicarsi esponenziale di condizioni di marginalità.
Al punto di frattura, dove collassano i dogmatismi e i vocabolari annessi, parole funzionali quali verità, io, mondo, realtà…, si situano anzi si ‘formano’ i versi di Marco Colletti. Perché Marco, in fondo è un antico scettico per il quale la struttura della realtà non solo è inconoscibile (eppure così manifesta nella sua illusorietà!) ma […]
Grazie alla disponibilità della Biblioteca Universitaria Alessandrina, e della sua direttrice, la dottoressa Daniela Fugaro, il seminario “Il sacro poetico”, organizzato da Marco Colletti, Tiziana Colusso e Ilaria Giovinazzo, ha trovato una giusta collocazione nella Sala Bio-bibliografica. Non si è trattato di un convegno accademico, ma di un seminario in cui sono confluiti molti […]
Rinascita, libero arbitrio ed evoluzione personale sono i temi fondamentali del film. Un tema evocato per assonanza è anche quello della frontiera tra naturale e artificiale, tema sempre più centrale man mano che l’intelligenza artificiale generativa si sviluppa.
Facendo finta di parlare di sé stesso e delle sue vicende familiari David La Mantia ci parla della poesia, anzi scrive poesia, anche se la forma è quella della prosa, senza essere pretenziosa “prosa poetica” o “poème en prose”, ma proprio prosa, con l’andamento piano della prosa, eppure piena di ritmo, di sussulti, di frasi memorabili, di lampi di illuminazione.
Toni Maraini, scrittrice, poetessa, saggista, storica dell’arte, studiosa del Maghreb, ci ha fatto il dono di questo suo testo dolente e riflessivo. Per una volta facciamo una deroga al “format” di Formafluens Magazine, che prevede per ogni testo la traduzione a fronte. Toni Maraini le lingue le ha attraversate con la sua esperienza, con il suo corpo, con la sua scrittura. Ha vissuto nel Maghreb, a Parigi, negli Stati Uniti. Le chiederemo un suo testo in francese, prossimamente, ma oggi vogliamo offrirvi questa riflessione che è quasi una preghiera laica.
Non è facile riassumere i presupposti teorici, le modalità di attuazione e la complessità compositiva del progetto “Festival dell’arte nomadica” a cura di Danilo Paris, poli-artista e ricercatore di Ferentino. L’idea iniziale è scaturita da una serie di ricerche, svolte in ambito universitario, sul “nomadismo come pratica estetica-memoriale” e sul “pensiero cartografico nella sradicatezza”, in risposta al generale e progressivo processo di perdita del genius loci riscontrato da Danilo nel territorio di appartenenza e non solo.
Ho incontrato Enea Roversi in occasione della prima edizione del Premio Letterario dedicato a Nina Maroccolo, per il quale ha vinto il primo premio della sezione poesia con tre testi che fanno parte di una nuova raccolta inedita, e in calce all’intervista pubblichiamo tre poesie tratte dalla sua ultima raccolta Incidenti di percorso (puntoacapo Editrice, 2022). Enea è nato e vive a Bologna. Si occupa di poesia da molti anni, collaborando con diverse realtà
Anno VI_n.1_2024