Indran Amirthanayagam
Due testi in inglese con traduzione in italiano

A Roma, nel cuore del Pigneto, il poeta, saggista e traduttore Indran Amirthanayagam ha tenuto una lettura dalla sua ultima raccolta The runner’s almanac. Essere lì ad ascoltarlo è stato illuminante. I suoi versi, pur nascendo dalle apparenti banalità del quotidiano, da attimi apparentemente poco importanti, diventano catalizzatori di significati universali. Le poesie di Indran possiedono la capacità di aprirsi al mondo, di comunicare a chiunque senza barriere, investigando il substrato del reale che spesso passa sottotraccia.

Nato a Colombo, Ceylon (ora Sri Lanka), è cresciuto in Sri Lanka, Londra e Honolulu. Amirthanayagam è autore di numerose raccolte di poesie, tra cui The Elephants of Reckoning (1993), Uncivil War (2013) e Coconuts On Mars (2019). Scrive, traduce e pubblica poesie e saggi in inglese, spagnolo, francese, portoghese e creolo haitiano. In una recensione su “The Splintered Face”, Jennifer Garfield ha descritto come “le poesie di Amirthanayagam raggiungono un’intimità devastante che dissolve necessariamente la separazione tra paesi e popoli…

Vi proponiamo qui due estratti dalla raccolta, con traduzione in italiano.

 

 

 

 

The Mission

 

When a boy in Colombo I served

on the altar of the chapel next

to my grandmother’s house.

My first day on the job I kneeled

towards the altar not realizing

 

I should have turned around

and looked instead at the parishioners.

The priest corrected me

and I took the lesson to heart.

Ever since I have looked out

 

at the world, to the public, to people

I mean to serve but with God

behind me, guiding me along.

Now, several decades later, I realize

I have become an older friar

 

in the monastery, privileged

to serve today’s youth, my purpose

even clearer, to dedicate what

remains of breath, love and work

to spread the word of poetry.  

 

Missione

 

Quando ero ragazzo a Colombo prestavo servizio

sull’altare della cappella accanto

a casa di mia nonna.

Il mio primo giorno di lavoro mi sono inginocchiato

verso l’altare senza rendermene conto

che avrei dovuto girarmi

e guardare invece i parrocchiani.

Il prete mi ha corretto

e ho preso a cuore la lezione.

Da quando ho guardato fuori

al mondo, al pubblico, alle persone

ho scelto di servire, con Dio

dietro di me, che mi guida.

Ora, diverse decadi dopo, mi rendo conto

di essere diventato un frate più anziano

nel monastero, privilegiato

al servizio dei giovani di oggi, il mio scopo

ancora più chiaro, dedicare ciò che resta

del respiro, dell’amore e del lavoro

per diffondere la parola della poesia.

 

 

 

 

 

 

 

Tell the Light

 

Tell me to turn my eyes,

to look away, to shift

my heart. Tell me

we can only express

 

feelings in poems.

Tell me to focus

energies on ambition,

on bread, on Haiti,

 

Africa, everywhere

but this bed filled

with sixty-year young,

old expiring, reviving

 

flesh, writing to you,

morning light rising.

 

 

 

Dillo alla Luce

Mi dici di girare gli occhi,

distogliere lo sguardo, spostando

il mio cuore. Mi dici che

possiamo solo esprimere

sentimenti nelle poesie.

Mi dici di concentrare

energie sull’ambizione,

sul pane, su Haiti,

l’Africa, ovunque.

Ma questo letto è riempito

da un giovane sessantenne,

vecchio in scadenza, carne 

in rinascita, che ti scrive,

mentre sorge la luce del mattino.

 

Foto dalla presentazione avvenuta a Roma

 

 

 

 

Indran Amirthanayagam è un poeta, editore, saggista, traduttore, conduttore YouTube e diplomatico. Per trent’anni ha lavorato per il suo Paese adottivo, gli Stati Uniti, con incarichi diplomatici in Africa, Asia, Europa, Nord e Sud America. Scrive in inglese, spagnolo, francese, portoghese e creolo haitiano. Ha pubblicato ventiquattro libri di poesie tra cui The Migrant StatesCoconuts on MarsThe Elephants of Reckoning (winner 1994 Paterson Poetry Prize), Uncivil War and.The Splintered Face: Tsunami Poems. L’ultima raccolta è The runner’s almanac, edito da Spuyten Duyvil Publishing.

 

Articolo a cura di Ilaria Giovinazzo, poeta, traduttrice e membro della redazione di “Formafluens”