ZHAO LIHONG, “DOLORI”
nota di lettura di MARZIA SPINELLI

 

ZHAO LIHONG, “DOLORI” a cura di Flaminia Cruciani e Marco Sonzogni, Samuele Editore, 2024

nota di lettura di Marzia Spinelli

Zhao Lihong, autore di oltre 100 libri di poesie, saggi, romanzi e reportage, poeta tradotto e apprezzato a livello internazionale, é pubblicato per la prima volta in Italia grazie a questa edizione e all’impegno dei curatori e traduttori; un lungo lavoro svolto per circa un anno durante il quale Flaminia Cruciani e Marco Sonzogni si sono confrontati con Marcella Zanetti e altri traduttori e sinologi. Dunque un dono di cui essere grati per l’originalità e la profondità di questa raccolta, avallata anche dal grande poeta arabo siriano Adonis, che firma l’intensa e partecipata prefazione.
Prefazione dal titolo emblematico Il male di vivere di montaliana memoria della quale è bene riportare alcuni passi significativi: “Il dolore testimoniato in questa raccolta non é individuale ma collettivo,  se ognuno di noi potesse facilmente affrancarsi dal dolore non sarebbe necessario parlare di dolore comune.. l’essenza della vita dunque risiede nel dolore ? “ si chiede Adonis ponendo questa domanda al centro della poesia di Zhao LIHONG. Sappiamo che spesso la poesia nasce  da un dolore, uno strappo, una ferita e da una conseguente domanda: come posso salvarmi? O forse ancora da un altro drammatico e universale quesito: dove mi trovo adesso, dove mi  trovo? Come si chiede il nostro poeta nella poesia L’anima fugge, quasi un grido disperato che esprime tutto lo smarrimento e lo sgomento dell’uomo e del poeta.
Il dolore dunque declinato al plurale non è quindi un dolore singolo, personale e privato, ma investe tutti noi, tutte le forme di vita, umana, vegetale, animale e si manifesta in tutte le particelle, in ogni organo del corpo e dei corpi di vari esseri viventi, di tutti gli enti; corpo e carne sono infatti protagonisti di questa raccolta: molti testi parlano di occhi, unghie, capelli, polmoni, costole, lingua, impronte ma anche piume, farfalle, rami, petali dispersi, lamenti di volatili, alberi abbattuti, insetti sterminati…
Il Poeta guarda tutto questo e nel guardare, poiché gli occhi lo accompagnano costantemente e guidano il suo sentire, nel guardare come e quanto il dolore attraversa ogni elemento c’è una gran pena, si avverte una gran pena in questo Autore, ma non autocommiserativa bensì una sorta di vera e profonda compassione e, al tempo stesso, una tenace speranza di sublimare questo dolore, di purificarlo per liberarsene e forse vincerlo.
Zhao Lihong opera questa purificazione in modo molto orientale. Partendo dal piccolo, dal micro dettaglio, dalla minuscola frattura e dalla più piccola fisicità  per allargare la prospettiva, ampliare la sua ricerca di bene, il suo anelito alla luce. Ci sono tempeste, oscurità e smarrimenti profondi in questo libro, c’è sempre la morte come un fantasma, come un’ombra in attesa, ma sempre sentiamo in ogni testo l’aspirazione ardente verso l’alto, verso il cielo; dalla notte si può arrivare al giorno, al risveglio, come ci indicano i versi finali del libro, che fanno parte del poemetto La materia oscura
chiude gli occhi il mondo/e cala la notte/chi è stanco si addormenta/altri invece sono premurosi/gli uccelli volano/infinite pupille dilatate dal buio/aspettano pazienti/che il mondo si svegli
Il ciclo di sonno e risveglio, che sarebbe anche morte e rinascita, non s’interrompe mai.
La scrittura di ZHAO LIHONG è chiara, scorre fluida grazie anche alla traduzione che accompagna il dettato poetico apparentemente semplice, ma con alte accensioni filosofiche, metafisiche. 
La poesia, il lavoro della scrittura è molto presente con riflessioni argute, anche ironiche, disseminate in vari  testi che parlano appunto della parola, del linguaggio poetico; in particolare mi piace ricordare alcuni versi della poesia La suola e la strada, forse una dichiarazione di poetica resa con la bella metafora della suola che tocca terra e della nuova strada che si apre nel cammino del poeta: Tutte le volte che tocco terra/si dipanauna nuova strada/coi piedi misuro la terra/fino al pese  delle meraviglie/… Con la suola busso alla terra e faccio domande/la strada inizia con le mie orme/ma non si fermerà quando mi  fermerò/. Ecco come la poesia aprendo sempre una strada nuova anche se ardua e impervia, consente comunque di andare oltre la finitezza e di continuare il cammino, quale antidoto al dolore e alla morte. Viene dunque considerata la possibilità di sublimare e purificare il dolore del mondo e quello personale del poeta che è, come ci ricorda ancora Adonis non soltanto umano ma anche lirico.  Ed è  forse proprio questo dolore lirico e quindi la poesia che permette ancora la vita, come sembrano dire questi versi davvero lirici da I miei capelli : Vive ancora la tua terra/ dice il vento il mio respiro/ non ti può spezzare/ dove, oltre alla mitica simbologia dei capelli che fin dall’antichità sono stati considerati indice di forza, energia, fertilità e virilità, leggiamo anche l’ambivalenza della natura, del vento che nella sua furia, nel suo scompiglio muove i capelli che levitano ancora, e sembra tuttavia quasi rassicurare l’autore perchè sa che non riuscirà a spezzare la voce del Poeta, e dunque la Poesia che permette di indagare il dolore della vita e concede di cercare  la gioia nel dolore/ perché il dolore é la chiave di volta/su cui sorgono dimore di gioia. Così sarà possibile vivere: … sognando  il cielo risvegliandomi in terra/pronto a lavarmi la faccia/con la realtà//, nella consolazione e pietà verso la sofferenza degli uomini, di leopardiana memoria (… non so se il riso o la pietà prevale); e certamente l’eco del recanatese è presente e vicina, più di quanto possa sembrare, a Zho Lihong, poeta del dolore cosmico e della resistenza della vita.

Zhao Lihonga famous Chinese poet, proser, and writer of children’s literature. Zhao was born in Shanghai in 1952 and graduated from the Chinese Department of East China Normal University in 1982. He lives and writes in Shanghai, where he worked as editor of Lit Magazine Mengya(1983-1987), professional writer(1987-2002), chief editor of Lit Magazine Shanghai Literature(2002-2023), and chief editor of Lit Magazine Shanghai Poets(2002-2023). He is currently vice president of Shanghai Writers Association, president of Shanghai International Poetry Festival, and adjunct professor at East China Normal University and Shanghai Jiao Tong University. He won the Honorary Fellowship of Beijing Normal University-Hong Kong Baptist University United International College (UIC) in 2014. Zhao has published more than 90 books in poetry, prose and fiction. His books of poetry include:Coral (1982), Silent Holly (1988), 151 Lyrics (1993), Challenge to Lop Nur (1996), City of Vicissitudes (2005), You Will Not Betray Me (1999), Selected Poems by Zhao Lihong (2008), Where Am I, Who Am I (2014), Who Can Keep Time (2016), Pain (2017), Sky (2020), Give Me Wings (2020), Transformation (2021).Among the dozens of collections of prose works he published , more than ten have been included in Chinese textbooks for primary and secondary schools. He is also the author of 5 novelsChildhood River (2013), Fishboy (2015), Black Wood (2018), Tree Boy (2021), Karras in the Tree (2022), Hand and Foot Fiddle (2023).He has won literary awards both at home and abroad.His essay collection The Soul of Poetry won the Outstanding Essay Collection Award of China New Period (1988). In 2013, he won the Golden Key International Poetry Prize, Smemedrevo, Serbia. In 2014, he won the Outstanding Contribution Award of Shanghai Literature and Art. In 2019, he was awarded the “Mihai Emineescu International Poetry Prize” in Romania, and in 2019, he was elected as an academician of the French Academy of Sciences, Arts and Humanities. The novel Tree Child won the China Good Book Award and the National Library Wenjin Book Award (2022). His poems and essays have been translated into English, French, Russian, Spanish, Italian, Bulgarian, Polish, Ukrainian, Serbian, Romanian, Japanese, Korean, Arabic, Persian, Moldovan and other languages and published overseas.